La Città Museo

Terracina è una città antichissima: le prime testimonianze risalgono all’era preistorica, mentre mitologia e fonti letterarie raccontano la sua storia a cominciare dal VI secolo a. C. Fu colonia etrusca e volsca, in età romana venne molto apprezzata come centro di villeggiatura; diventò poi roccaforte dello Stato Pontificio contro le mire espansionistiche dei re di Napoli e assunse un ruolo di primo piano quando, a partire dal 1785, Papa Pio VI ne fece il centro politico-amministrativo della grande Bonifica delle Paludi Pontine. Del suo passato conserva tracce assai preziose che sono stratificate e diffuse nel centro abitato, dove i monumenti e gli edifici storici hanno trovato nuovi usi e convivono con architetture moderne, facendo sì che le epoche si mescolino in maniera sorprendentemente armoniosa.

Il Centro Storico Alto

La città alta è considerata un vero e proprio “museo a cielo aperto”, che ospita il Foro Emiliano, i resti del teatro romano e del Capitolium accanto a domus, palazzi e torri medioevali e a molte, bellissime chiese che testimoniano la profonda religiosità del luogo e conservano importanti opere d’arte. Prima fra tutte la Cattedrale di San Cesareo, edificata tra il V e il VI secolo su ciò che restava dell’antico tempio pagano e più volte restaurata: in essa ogni cosa – dal porticato al campanile, dalla pavimentazione al pulpito e agli affreschi – denota un elevato interesse artistico.

Caratteristico e particolarmente amato dai turisti stranieri, il centro storico alto ha vissuto negli ultimi anni una legittima rivalutazione, grazie all’apertura di botteghe d’artigianato, osterie e ristoranti tipici, atelier artistici e locali giovani, in cui trascorrere serate piacevoli e informali.

Il Centro Storico Basso

Nella fertile pianura compresa tra il mare e i rilievi del Monte Sant’Angelo si estende la città bassa, anch’essa ricca di reperti straordinari.
Dell’epoca romana ci parlano i resti del porto traianeo con la collina di sabbia (oggi parco pubblico Montuno) che fu il risultato dello scavo eseguito e, opera tra le più imponenti, il taglio del Pisco Montano fatto per consentire il passaggio della via Appia.
A disegnare però il volto più moderno del centro cittadino fu Giovanni Angelo Braschi, ossia papa Pio VI, che trasformò il suo amore per Terracina in un ambizioso progetto di rinnovamento urbanistico, firmato dal più famoso architetto dell’epoca Giuseppe Valadier: la nuova via Appia (attuale via Roma) il canale Lungolinea Pio VI, il Borgo Pio, la splendida chiesa del S.S. Salvatore, le piazze XXV Aprile, Garibaldi e della Repubblica, insieme al Palazzo Braschi sono tra i più pregevoli esempi dell’architettura neoclassica.

Negozi, uffici e numerosi locali d’intrattenimento – dai ristoranti più classici e blasonati a pub, caffè, pasticcerie, bistrot, lounge bar, etc… – raccontano la vivacità della cittadina, in cui però la crescita dell’offerta commerciale e dei servizi non tradisce l’atmosfera tranquilla, a misura di famiglie e ragazzi.

Il Tempio di Giove Anxur

Simbolo di Terracina, il Santuario Romano di Monte Sant’Angelo domina la città.
Tradizionalmente attribuito al culto di Giove Fanciullo, anche se negli ultimi anni è emersa l’ipotesi dell’intitolazione a Venere, è un magnifico sito archeologico, dichiarato “Monumento naturale”: le dodici arcate non sono che le sostruzioni dell’immenso tempio pagano, ispirato alla grande scenografia ellenistica, che un tempo sovrastava la via Appia.
Storia, mito e magici rituali pervadono col loro fascino ogni passo di una visita ai resti dell’antico complesso sacro, a cui si aggiunge l’emozione della vista spettacolare di cui si gode da lassù: sospeso tra cielo e mare, il panorama abbraccia la città di Terracina e l’intero golfo da Gaeta al promontorio del Circeo.